F.A.Q.
Non c’è nessuna differenza. Sono solo modi differenti per indicare sempre lo stesso prodotto. Unica differenza rispetto ai pneumatici standard (detti anche estivi): i pneumatici idonei alla marcia su neve (o invernali o termici…) sono contraddistinti dalla marcatura M+S (ovvero “MS”, “M/S”, “M-S”, “M&S”) posta sul fianco del pneumatico stesso.
Bisogna tenere conto delle molteplici condizioni climatiche che si possono incontrare nel corso della stagione invernale, la scelta è dettata da numerosi fattori quali: località geografica, lunghezza e frequenza viaggi, tipologia di strade da percorrere ecc.. In funzione di tutto ciò, il periodo di più idoneo utilizzo di questi pneumatici va da ottobre a marzo
Le differenze di prestazioni sono molto evidenti essendo i pneumatici invernali progettati e costruiti per dare, globalmente, il meglio delle loro prestazioni nelle condizioni atmosferiche più critiche (basse temperature, asfalto umido, bagnato e innevato) mentre i pneumatici standard offrono un compromesso migliore nelle condizioni di impiego normale.
Normalmente sì, in funzione delle condizioni della strada. I pneumatici invernali montati possono peraltro avere un codice di velocità (massima) inferiore a quello previsto per il veicolo, e comunque non inferiore a Q=160 km/h. Tale indicazione va posta all’interno, in posizione ben visibile dal conducente.
Normalmente si. La verifica va sempre fatta “a freddo” nelle condizioni ambientali specifiche, rispettando in ogni caso le prescrizioni del Costruttore del veicolo.
I pneumatici invernali, o “da neve”, devono essere marcati sul fianco con la sigla “M+S”.
I pneumatici invernali sono progettati e realizzati per reagire attivamente non solo quando l’asfalto è innevato, ma anche quando è bagnato e, in condizioni di asciutto, quando la temperatura esterna è bassa.
Per avere un comportamento ottimale del veicolo in termini di stabilità e prestazioni, è sempre raccomandato l’equipaggiamento con quattro pneumatici invernali
L’articolo 122 del regolamento del codice della strada sancisce inequivocabilmente l’equivalenza delle due soluzioni. Va comunque rilevato che l’utilizzo di pneumatici invernali garantisce condizioni di mobilità e di praticità superiori rispetto alle catene: per le catene sono infatti previste limitazioni sia in termini di equipaggiamento (non tutti i veicoli sono catenabili) che di velocità (velocità massima di utilizzo 50 km/h), oltre al fatto che il loro utilizzo è strettamente legato alla presenza di neve sulla superficie stradale
No, i pneumatici invernali sono progettati e realizzati per reagire quando la temperatura esterna è bassa (inferiore ai 7° C si iniziano a percepire fattivamente i benefici) sia in condizioni di asfalto asciutto, sia bagnato ed ovviamente, in maniera attiva quando l’asfalto è innevato. I pneumatici chiodati sono adottabili quando il fondo stradale è ghiacciato, con ghiaccio stratificato tra 0° e 4° C (esempio paesi scandinavi).
Nessuna: in Italia ed Europa vi è coincidenza nella morfologia dei pneumatici. La classificazione è differente per il mercato nord americano dove esistono tre categorie: estivo, multistagionale ed invernale, ed in tal caso il pneumatico “normale” è da riferirsi alla denominazione merceologica “multistagionale”.
Sono da considerarsi un consiglio, anche perché generalmente, quando indicati esplicitamente sulla carta di circolazione sono di sezione più stretta e con codice di velocità inferiore ai pneumatici estivi. Nulla vieta di adottare pneumatici invernali di misura, indice di carico e codice di velocità in linea con le misure riportate per i pneumatici estivi (qualora non dovessero essere disponibili nel codice di velocità riportato sulla carta di circolazione, il codice di velocità può essere ridotto fino a Q a patto che sia applicato in maniera visibile sul cruscotto l’adesivo riportante la limitazione del codice di velocità applicato).